L’educazione nella «terra di Dio» - Confronti
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L’educazione nella «terra di Dio»

by redazione

di Prasad J. Theruvathu

Il Kerala è lo stato indiano meno corrotto e più alfabetizzato, afferma con orgoglio padre Theruvathu, dirigente (viceprovinciale) dell’Ordine dei carmelitani nel Kerala. L’importanza del ruolo della religione nell’educazione.

In Kerala il ruolo dell’educazione è centrale e in questo stato si registra la più alta percentuale di alfabetizzazione di tutta l’India. La storia dell’educazione è piena di successi: nel 1961 il grado di alfabetizzazione era solo del 55,08%, ma nel 2011 è salito al 93,9% e in alcuni distretti è pari al 100%. Anche nella classifica dell’«Indice di sviluppo umano», il Kerala rimane ai primi posti, assieme ai Paesi più sviluppati del mondo. Secondo Transparency international, poi, è lo stato meno corrotto dell’India.

Nel sistema educativo tradizionale del Kerala, gli insegnanti impartiscono le loro lezioni a casa («gurukula») oppure in piccole accademie («parishad» e «sammelan») e c’è sempre stata una particolare attenzione al lato spirituale. Dal 200 a.C. fino all’800 d.C., il buddhismo è stato predominante in Kerala e i monaci buddhisti sono stati pionieri nel campo dell’educazione. Hanno istituito molti «vihara» (templi buddhisti), che hanno svolto la funzione di scuole e centri educativi. Le scuole per l’infanzia che sono state fondate successivamente (le «ezhuthupally») hanno tratto ispirazione dall’educazione fornita nei vihara buddhisti. Del resto, il popolo del Kerala ha tratto dai buddhisti la pratica di collegare le istituzioni educative ai propri templi (Ruble Raj, Politics of Educational Management, a case Study of the Christian Minority in Kerala, tesi di dottorato, Mahatma Gandhi University Kottayam, 2003, pag. 78). Con l’arrivo dei bramini nell’VIII secolo furono istituite le «sabha mathams», dove veniva insegnata la saggezza vedica. C’erano anche le «kalaris», dove venivano insegnate le arti marziali, e le scuole degli «asan». Oggi la parola malayalamese per scuola è «vidyalayam», che significa «casa della conoscenza», ma la parola che il popolo usa per indicare la scuola è «pallikoodam», dove «palli» sta per «chiesa« e «koodam» per «stanza», perché molte scuole sono annesse ad una chiesa (ma anche a moschee o templi).

Attraverso l’influenza coloniale, il sistema educativo inglese è arrivato in Kerala. L’educazione moderna è cominciata con i missionari occidentali.

La più grande agenzia nella promozione dell’educazione è la Chiesa cattolica. Le diocesi cattoliche e le congregazioni religiose hanno fornito la terra, costruito edifici e amministrato le scuole e le istituzioni educative, grazie anche all’assistenza finanziaria di organismi internazionali come la Conferenza episcopale italiana, Missio, Misereor, Caritas, Manos Unidas, la Fondazione Koch e così via. Dunque oggi la maggioranza degli istituti educativi in Kerala è di proprietà della Chiesa cattolica, che deve affrontare i tentativi (che non hanno mai avuto molto successo) dei governi di interferire e di controllare le istituzioni educative.

L’ultima ad inserirsi nel campo dell’educazione è stata l’organizzazione promossa dai discepoli del Guru Sri Narayana (1856-1928), un maestro indù e un riformatore sociale che ha aperto i templi alle scuole per le caste più basse. Infine, nelle ultime due decadi si è osservato un boom economico nella comunità musulmana del Kerala grazie anche agli aiuti economici provenienti dai paesi del Golfo. Questa comunità ha fondato delle istituzioni educative che hanno innalzato lo standard educativo dei musulmani del Kerala.
In Kerala il governo ha sempre incoraggiato tutti i settori a partecipare e a promuovere l’educazione dei cittadini. Dunque in Kerala ci sono istituzioni educative guidate dal governo, da organizzazioni private e da singoli individui. Quando lo stato del Kerala è stato fondato, nel 1956, c’erano 10.079 istituti educativi, di cui 2.129 statali e 7.950 privati (Ruble Raj, Ibidem, pag. 259). L’inerzia con la quale lo stato ha amministrato le scuole ha fatto crescere la domanda per un’educazione migliore. Oggi le scuole in Kerala si dividono in scuole statali (o pubbliche, dove il governo si fa carico delle spese di costruzione dell’edificio e paga gli stipendi di quanti lavorano nelle scuole), scuole private finanziate (strutture che appartengono a privati ma i cui dipendenti sono stipendiati dallo stato) e scuole private non finanziate (in cui tutte le spese sono a carico di istituzioni non statali o di singoli).

Nelle scuole private è l’inglese la lingua veicolare delle lezioni, mentre il malayalamese (la lingua locale) e l’hindi (la lingua nazionale) sono insegnate come materie separate. Nelle scuole statali e in quelle finanziate il malayalamese è stato da sempre la lingua veicolare, ma oggi c’è anche la possibilità di studiare in inglese. In Kerala ci sono 7 università e 191 college universitari. Il numero dei college privati è in aumento, soprattutto a causa del sempre crescente interesse degli abitanti del Kerala nel campo della medicina e dell’ingegneria. Nelle scuole statali e in quelle finanziate gli studenti non devo affrontare praticamente alcuna spesa. Gli insegnanti sono ben pagati dallo stato e gli edifici sono messi a disposizione dai partiti politici. Studiare in una scuola privata è molto costoso, infatti tutti i fondi necessari alla scuola e alla qualità dei servizi che offre derivano dalle rette degli studenti.

Comunque, sono predisposti dallo stato dei piani di assistenza e borse di studio basati sul merito. Inoltre, se lo studente non può permettersi di affrontare le spese per l’educazione, le banche del Kerala erogano dei prestiti a interesse zero che gli studenti ripagheranno una volta ottenuto un lavoro.

Dio ha benedetto il Kerala dandogli persone di buona volontà che lavorano nel settore pubblico e privato per costruire un buon servizio educativo. Ad ogni modo sappiamo che l’alfabetizzazione da sola non è sufficiente per costituire un popolo. I «dalit» e gli «adivasi» (le popolazioni tribali) devono ricevere ancora un’educazione migliore. Il futuro dell’India e del Kerala dipende dall’educazione: ci sono dei contadini e dei pescatori analfabeti, ma anche contadini, pescatori e casalinghe bene educati.

(traduzione a cura di Michele Lipori)

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