Dal Gerusa lemme I al Vaticano III - Confronti
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Dal Gerusa lemme I al Vaticano III

by redazione

«Dal Gerusalemme I al Vaticano III. I Concili nella storia tra Vangelo e potere», di Luigi Sandri, Il Margine, Trento 2013, 1080 pagine, 30 euro

(è possibile ordinare il libro a Confronti: 0648903241; abbonamenti@3.121.62.245)

Dal Concilio di Nicea al Vaticano II la storia, e molto altro, dei Concili passati, con lo sguardo volto a quelli futuri. Un testo che, pur volendo raggiungere non principalmente gli studiosi ma la gente comune, costituirà d’ora in poi un irrinunciabile punto di riferimento per biblisti, storici e teologi.

In questo 2013 ricorre il 1700° anniversario del cosiddetto «Editto di Milano», il 450° anniversario della conclusione del Concilio di Trento, e si festeggiano le «nozze d’oro» del Vaticano II (1962-65). Eventi distinti, anche se per certi aspetti collegati. Al riguardo infatti Mauro Pesce – in occasione della ristampa dell’edizione italiana del saggio del domenicano Marie-Dominique Chenu, La fin de l’ère constantinienne (del 1961) – ha scritto: «Mi sembra però che il sogno di una Chiesa che si incarna nelle realtà dei poveri, rinunciando al principio costantiniano dell’alleanza con il potere politico, pronta a riformare se stessa sulla base della Parola di Dio e servendosi di mezzi poveri per l’evangelizzazione sia rimasto un sogno irrealizzato» («La fine dell’era costantiniana: un sogno conciliare cinquant’anni dopo», in M.-D. Chenu-M. Pesce, La fine dell’era costantiniana, Morcelliana, Brescia, 2013, pp. 66, 67).

Chi ora, senza essere storico o teologo, abbia la voglia di affrontare argomenti così vasti e complicati, potrà avvalersi dell’ultimo libro di Luigi Sandri Dal Gerusalemme I al Vaticano III. I Concili nella storia tra Vangelo e potere, appena pubblicato all’editrice Il Margine di Trento. Non ci si deve far spaventare da questo tomo di ben 1080 pagine. L’ampiezza del volume è dovuta soprattutto alle citazioni dei testi essenziali dei Concili. Comunque la suddivisione in 43 capitoli e, al loro interno, in titoletti, rende agile la lettura. I vari indici (dei nomi, dei luoghi e dei temi) facilitano la consultazione, mentre l’ampia bibliografia e le molte note segnalano opere e fonti utili per approfondire i singoli argomenti, dando anche prova di come Luigi Sandri si sia mosso, proprio per documentarsi, tra migliaia di pagine di libri di teologia e di storia e opere scientifiche sul tema dei Concili. E comunque si viene catturati da questo esame, nel loro contesto ecclesiale e geopolitico, dei vari Concili «ecumenici» e/o «generali» (se non conoscete la differenza, nel libro la troverete), partendo dal Nicea I del 325, attraverso tutti gli altri, con particolare attenzione al Tridentino nel contesto di Riforma e Controriforma e al Vaticano I, per finire con il Vaticano II. Tra l’altro nella prima parte «Dal Nicea I (325) al Lateranense V (1512-1517)», per tornare al 1700° anniversario del cosiddetto «Editto di Milano», si trova la spiegazione del «costantinismo» e dei suoi pesanti e deleteri influssi nella vita della Chiesa e delle Chiese.

L’analisi di Sandri si fa man mano più approfondita a partire dal Vaticano I e dal Vaticano II. Non riporta solo i testi approvati, ma dedica ampio spazio ai punti nodali dei dibattiti conciliari per far capire dall’interno le dinamiche conciliari, le tensioni, i contrasti, le convergenze e come, a costo di discussioni anche teologicamente drammatiche, si sia giungi ai testi finali stessi. Ma è soprattutto nelle 400 pagine finali che, in aggiunta alla sua erudizione e competenza in fatto di storia dei Concili, emerge la lunga militanza di Luigi Sandri, militanza messa onestamente in chiaro nella Prefazione.

E così in «Cinquant’anni di post-concilio» (Vaticano II) espone e analizza le divergenti interpretazioni che hanno accompagnato la Chiesa cattolica romana sotto Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, per arrivare, in «Il futuro dei concili», a dar conto delle voci cattoliche che invocano un Vaticano III (un Concilio «generale» della Chiesa romana, che dovrebbe occuparsi di quelli che anche il cardinale Carlo Maria Martini definì «nodi disciplinari e dottrinali» irrisolti per la stessa Chiesa) o che respingono quest’ipotesi, ma anche delle voci che sperano in un Gerusalemme II (un Concilio di tutte le Chiese «autenticamente universale»). Ma quale ipotesi predilige e propugna Luigi Sandri? Per chi ancora non lo sapesse, questo è un ulteriore motivo per leggere il suo libro.

Antonio Delrio

 

(pubblicato su Confronti di novembre 2013)

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