Mariano Deidda, il «cantapoeta» - Confronti
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Mariano Deidda, il «cantapoeta»

by redazione

mariano deiddadi Gian Mario Gillio

Artista eclettico e fuori dagli schemi, Deidda propone al suo pubblico concerti «interattivi» che nascono dalle emozioni condivise con i propri strumentisti, da lui scelti accuratamente, e dal pubblico presente in sala e che lui spesso coinvolge. Molto attento alla qualità, collabora sempre con musicisti di alto livello e nei suoi lavori emerge in modo chiaro l’amore per la poesia e la lettura.

Mariano Deidda, musicista, autore e interprete è un «cantapoeta», una definizione «altra» da quelle utilizzate per definire genericamente gli artisti come cantautori e cantastorie.  Così potrei definire l’artista Deidda che da molti anni porta nel suo «zaino musicale» il simbolo dei quattro mori all’insegna dellamusica di qualità e della poesia d’autore.

«Mettere in musica un poema è accentuare in esso l’emozione, rafforzandone il ritmo», diceva il poeta Fernando Pessoa; ed è proprio su questa affermazione che Deidda ha deciso di indirizzare la propria arte. Nato ad Iglesias, in Sardegna, rappresenta una delle figure interessanti e raffinate del panorama della musica d’autore italiana. Artista eclettico e fuori dagli schemi, Deidda propone al suo pubblico concerti «interattivi» che nascono dalle emozioni condivise con i propri strumentisti, da lui scelti accuratamente, e dal pubblico presente in sala e che lui spesso coinvolge. Timido, schivo, non ama la notorietà, se vuoi incontrarlo devi andare tu a cercarlo e certamente sarà lui a chiedere notizie su di te. Eppure Deidda ha collaborato con i più grandi musicisti internazionali del panorama musicale e jazzistico; per citarne solo alcuni: il trombettista Enrico Rava, il contrabbassista Miroslav Vitous, il fisarmonicista Gianni Coscia ed ancora il sassofonista Gianluigi Trovesi o Kenny Wheeler.

La particolarità di questo artista schivo e geniale è il suo amore per la poesia e la letteratura. Quando gli chiesi, in occasione del nostro primo incontro a Torino (durante la serata di presentazione della campagna Otto per mille dell’Unione delle chiese valdesi e metodiste, alla quale ha preso parte) come possono interagire musica e poesie, la risposta fu «leggere» ed io risposi: «Beh, certo, è necessario leggerle, le poesie, prima di poterle mettere in musica»; e Deidda con umiltà e imbarazzo disse: «Intendevo dire che è necessario leggere! Leggere tanto, leggere libri, leggere poesie… leggere è tutto, è l’invito che faccio sempre ai giovani. Imparare a leggere è sinonimo di libertà e la libertà ti permette di poter sperimentare nella vita e di conoscere te stesso e gli altri».

La musica per Deidda è importante quanto la poesia: «Scelgo sempre accuratamente i miei musicisti, prima voglio conoscerli personalmente, sapere cosa pensano, quali sono i loro sentimenti, voglio sempre incontrarli prima di aprire una possibile collaborazione con loro, non mi basta sapere che sono riconosciuti come i migliori nel loro campo. Fondamentali – prosegue – sono le qualità empatiche e le affinità elettive che posso condividere con loro. Poi, se non sono tanto famosi, gli chiedo se si ritengono bravi come strumentisti e quale musica amano ascoltare. Dalle loro risposte capisco sempre con chi ho a che fare. Le persone che si pongono umilmente sono quelle che prediligo e che poi, solitamente, risultano essere degli ottimi musicisti».

Tra i dischi all’attivo, ricordo appena: Mariano Deidda canta Deledda – Rosso Rembrandt; Deidda interpreta Pessoa – nel mio spazio interiore; L’era dei replicanti e ancora Canzoni per ricominciare; nei quali sono spesso presenti nomi importanti: Vince Tempera (produttore) al pianoforte e arrangiamenti, Ares Tavolazzi al contrabbasso, Ellade Bandini alla batteria. «Non voglio esagerare con le produzioni discografiche – dice ancora il “cantapoeta” –, amo molto di più la dimensione live; ora sto lavorando all’uscita del mio ultimo disco, poi ne ho in previsione un altro a mio avviso “esplosivo”».

I dischi di Deidda si possono trovare nei migliori negozi di musica, ma anche nelle librerie come per Deidda canta Pavese – Un paese ci vuole, con la nuova versione libro+cd che contiene riflessioni in tre piccole storie e un diario arricchito da suggestive fotografie che raccontano un altro bel viaggio del musicista sardo nelle vite degli altri, come un «visionario di altrui visioni». Per saperne di più:

www.marianodeidda.com.

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